| Mostra personale "Dove sono" a Edolo 2005
 
              DOV’ E’ L’ARTISTA
 
  E’ 
              in un quaderno di appunti o diario stringato ed estroverso, 
              corrente tra la primavera 1982 e l’inverno 1992, che Giuseppe 
              Piovanelli semina i suoi “pensieri razionali” – alla ricerca di se 
              stesso – secondo il metodo praticato dall’illuminista tedesco 
              Christian Wolff. Lo fa attraverso la conoscenza “scientifica” e 
              quella “sensibile”. Con ritmo serrato di deduzioni che attiene 
              all’incastro di sillogi, e ne viene fuori un’analisi concatenata 
              di riferimenti alla biologia e alla psicologia. E, alla fine di 
              siffatta trafila logica, ecco emergere l’autocoscienza, 
              concretizzarsi quell’anelito proprio di Archimede che consiste nel 
              trovare l’ubi consistam: il punto di appoggio per muoversi, agire, 
              creare. Con questa mostra dal titolo apodittico – Dove Sono – Piovanelli 
              manifesta e ratifica il processo formativo in cui si enucleano 
              l’approdo, l’essenza, lo stato di grazia. Vi si leggono le tre 
              scansioni che contestualmente hanno impresso carattere, luce, 
              vigore al percorso, alla ispirazione, al compimento di questa 
              pittura svincolata dalla tradizione ma nutrita di una linfa 
              esistenziale, aperta alle sollecitazioni e agli innesti delle 
              fioriture avanguardistiche, maturata nel germe di freschezza di un 
              segno distintivo.
 L’uomo Piovanelli è innamorato della sua bella Camunia, ci vede la 
              madre Terra; va inquadrato tra le nevi del Tonale e del Gavia 
              donde scende il fiume Oglio da raffigurare come un patriarca con 
              la barba fluente; sta a due passi da Santa Maria del Romanino che 
              vi affrescò la Passione brescianissima del Cristo coi pescatori 
              del Sebino e i boscaioli di Grignaghe; dentro le pietre della 
              valle incise dagli avi vede il retaggio della certezza morale; 
              nelle sue vene sente scorrere la religiosità del mondo come 
              principio di tutte le cose da raccontare, radice della felicità 
              del vivere.
 L’alpino Piovanelli ha i suoi momenti dolcissimi d’incanto al 
              volgere dei giorni e delle stagioni, nelle sensazioni che si 
              accompagnano al mutare dei cieli, nella pace esaltata dal silenzio 
              del cortile che si eguaglia per accensioni ai colori della 
              tavolozza, nella memoria di Amleto Romele che – con l’ardore 
              dell’amicizia e la devozione alla sua gente – lo ha portato sulla 
              strada dell’arte.
 L’artista Piovanelli è cresciuto nel dono dei sentimenti e nel 
              lievito della cultura, costruendo la sua identità nell’ossequio 
              alla bellezza e alla poesia che il paesaggio dove è nato gli 
              suggerisce, riversando in sequela di “presenze” i richiami della 
              natura e della storia, traendo dall’armonica convivenza della 
              realtà sociale col proprio ambiente d’ispirazione che innova e 
              sublima. Da qui, come per una sosta da concedersi dopo lo spazio e 
              il tempo del cammino, lo sguardo di contemplazione alle opere, il 
              piacere di rimirarsi nel desiderio del prosieguo.
 E siamo dove questa pittura (su legno, tela o carta che sia, 
              nell’impasto dell’olio o nella morbidezza dei pastelli) dal 
              chiarismo dell’avvio alla voltura cromatica dei verdazzurro e del 
              rosso s’imperla nel fervore di tocchi rapidi fini minuziosi, 
              impreziosisce d’aria le immagini – come in Prima neve al sole 
              ePaesaggio e luce – liricamente si adagia, in una visione dalla 
              riva di Vello, a carezzare la sagoma di Montisola, seno del lago 
              più amato da coloro che nascono per dipingere.
 
 Giannetto Valzelli
 
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