MOSTRA - ANTOLOGICA 1967/1997
I COLORI DI PIOVANELLI
di Giannino Botticchio

…Lui, Giuseppe Piovanelli, per dirla sempre con le parole del Valzelli:”Camuno, cinquantenne, anima e corpo addentro alla scuola ma non domo né fiaccato dalle incongruenze altrui, pizzetto pepe e sale,e un bel dire pane al pane vino al vino” si è trovato alla fine beato e ammirato. Quasi frastornato dall’afflusso di visitatori, almeno un migliaio, tutti pronti ad apprezzare e complimentarsi.
Come ogni artista anche il Piovanelli è diventato adulto di anni tenendosi dentro e curando in ogni modo la predisposizione a trasmettere coi colori agli altri i drammi suoi interiori ed emozioni. La prima maturità però, con tanto di Accademia di Brera sul gobbone, l’ha visto abbinato ad un altro compaesano, l’indimenticabile Amleto Romele, che con lui ha percorso quasi a quattro mani, le prime vergini tele.
Scomparso prematuramente l’amico, Giuseppe ha continuato a percorrere le intuizioni, scandagliando oltremodo ogni barlume di sentimento da rappresentare sulla tavolozza. L’esperto disquisisce su tonalità, confronti, poesia, filosofia e quant’altro.
E a leggere sul viso del povero visitatore (se ne converrà che non tutti sono esperti) l’entusiasmo sincero di infantile memoria si conviene che sì, costui con pennelli e colori ci sa fare, dimostrando col suo lavoro di “restare legato per l’ombellico alla sua camunia”.