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In possesso di buona preparazione tecnica e culturale (Piovanelli ha conseguito la maturità artistica e ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano) questo singolare personaggio dell'arte bresciana lavora a colpi di pennello, quasi barbagli di rosso, azzurro, gialli, verdi ed altre note, non tanto intese a costruire forme solidificate quanto anima o fiamma del paesaggio, della terra cui egli si sente irrimediabilmente legato. Semplicità dell'immagine ed emozione suscitata dall'immagine stessa sono termini in cui Piovanelli riassume il nocciolo della sua esperienza. E' una pittura calda e che non teme di svelarsi tale, felice del suo espandersi in capriole di gioia. Va dato atto a Piovanelli di non essere un toccheggiatore timido o, all'opposto, uno che gioca a la va o la spacca. Lui è consapevole che l'arte è un linguaggio da dominare ma non per questo s'attarda in triti impressionismi o si butta in rapide scheggiature. S'imbeve, dice, di tutto quanto lo circonda: cielo, montagna, acque, animazione dei luoghi e poi rivive nel silenzio dello studio ciò che ha assorbito rielaborando nel filo dorato d'un bozzolo che appartiene solo a lui. Nascono così le sue composizioni subito riconoscibili per la qualità schietta del colore e lo scatto del dipingere. Dentro c'è la foga di una fantasia eccitata dalla luce e dalle note cromatiche in grado tuttavia di tenersi ancorata a ciò che la vicenda di ogni giorno offre d'intenso e di amaro anche. E' una delle qualità, non la minore, di Giuseppe Piovanelli: cantare la vita per quanto in effetti essa riesce ancora ad essere. Giugno 1984 LUCIANO SPIAZZI Tutte le opere pittoriche di Giuseppe Piovanelli sono protette da Copyright |